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Comunità Cenacolo

Comunità Cenacolo

La Comunità Cenacolo è stata fondata da Suor Elvira nel 1983 a Saluzzo (CN) in Italia per offrire aiuto ai ragazzi tossicodipendenti. La suora ha sempre cercato di curare questi giovani attraverso il solo lavoro e la preghiera, l’amicizia e la condivisione, senza avvalersi di medici e farmaci.

Oltre alla sede di Saluzzo, la Comunità è sparsa in tutto il mondo con circa 60 fraternità e si espande continuamente per dare uno spiraglio di luce nel mondo delle tenebre, donando così una speranza a tanti giovani che vivono ai margini della società.
Due di queste case si trovano a Medjugorje: una è stata inaugurata l’1/6/1991, denominata “CAMPO DELLA VITA” e accoglie i ragazzi, l’altra è per le donne, è stata chiamata “CAMPO DELLA GIOIA” ed è stata aperta nell ‘anno 2000.

Le comunità sono nate come risposta all’urlo di disperazione di molti giovani, drogati, delusi dalla vita, provenienti da situazioni di disagio e alla ricerca di una rinascita personale. Qui trovano accoglienza e sono invitati ad una vita semplice, faticosa, volta a riscoprire i valori di una vita cristiana, autentica, attraverso la preghiera, il lavoro e la vera amicizia.
Queste Comunità vengono gestite con la collaborazione di volontari, consacrati e famiglie che vivono all’interno gratuitamente e a servizio della Comunità stessa.

A tutti questi giovani non viene richiesta nessuna retta. Non vengono percepiti neppure contributi pubblici, perché si vuole che i ragazzi abbandonino la mentalità assistenzialista e comprendano che non deve essere la società a pagare per i loro sbagli. Si ritiene che debbano essere loro, attraverso i sacrifici e il lavoro nella Comunità, a sostenere le spese della stessa.
La Comunità vive esclusivamente grazie alla provvidenza di benefattori che devolvono offerte di ogni genere: dal vestiario agli alimenti. Queste donazioni arrivano continuamente e in abbondanza, tanto che molte volte vengono ulteriormente devolute ad altre associazioni della zona. Le offerte in denaro e il ricavato proveniente dalle vendite dei loro manufatti vengono totalmente inviate alle Missioni da loro fondate in altri paesi.

I fabbricati in cui vivono sono costruiti con la pietra della zona, direttamente dagli stessi ragazzi ospiti della Comunità. Sono strutture complete con lavanderie, camere, servizi igienici, refettori, cappelle per l’Adorazione, salone per l’intrattenimento dei pellegrini.
Il lavoro fa comprendere ai giovani accolti in comunità il valore della fatica e del sacrificio che unisce gli uni agli altri. Si svolgono ogni tipo di attività: dai lavori di costruzione di muratura a quelli di falegnameria, dalla preparazione di spettacoli alla coltivazione degli orti, alternando il tutto con preghiera del S.Rosario, dell’Adorazione Eucaristica e con la condivisione delle proprie esperienze con gli altri.

In Comunità non esiste la TV, non si beve vino nė alcolici, non si fuma, non ci sono giornali. È permessa la visione di un film a settimana, così che non si possa essere distratti da cose esterne, ma ci si possa concentrare maggiormente su sé stessi, per ottenere maggiori benefici personali. Ci si alza presto al mattino iniziando la giornata con la preghiera; poi ognuno segue le mansioni ricevute che spaziano dalla cucina, alla lavanderia, dalla cura dell’orto, ai lavori artigianali sempre all’interno delle strutture, e anche alla costruzione delle case della Comunità stessa.
Suor Elvira chiama questi centri “Scuole di vita“, “Cammino di resurrezione“. La suora sostiene che non basta togliere i giovani dalla droga, ma si deve offrire loro la possibilità di sperimentare esperienze forti di vita quotidiana, nella fatica e nel sacrificio, con la preghiera e l’Adorazione Eucaristica che saranno per loro mezzo di sostentamento. Solo così li si può accompagnare alla RINASCITA.

Questi giovani durante le Festività Natalizie organizzano un bellissimo Presepio vivente nello spazio antistante il sagrato della Chiesa di S.Giacomo; mentre durante il Festival dei Giovani di inizio agosto presentano un Recital dal tema biblico.
Prestano inoltre aiuto a persone inabili che hanno desiderio di salire sulla Collina delle Apparizioni o sul Monte Krizevac e utilizzando delle portantine, li conducono passo passo alla meta.

Nella Cappellina del Campo della Vita, alcuni di loro hanno realizzato una grande e stupenda icona chiamata “ANASTASIS” che rappresenta la discesa di Cristo al Limbo e la sua resurrezione come riscatto della crocifissione. Una copia della stessa è esposta nel grande salone per l’accoglienza dei pellegrini, dove i ragazzi di Suor Elvira portano le loro testimonianze, a volte molto commoventi, parlando della loro vita, della conversione, trasformazione e liberazione dalle dipendenze.

Il tempo a Medjugorje

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