Confessionali
Sui lati della Chiesa di S.Giacomo sono posizionati molti confessionali: da una parte ve ne sono 25 costruiti nel 1990 e restaurati nel 2001, dall’altra 36 inaugurati nel 2012.
Esternamente ad ogni confessionale vi sono delle targhette indicanti la lingua con la quale il confessore accoglierà i penitenti.
Medjugorje è denominata “Il più grande confessionale del mondo“. I confessionali sono affollati da pellegrini che attendono pazientemente il loro turno, a volte confusi, increduli, sfiduciati. Il sacramento della riconciliazione è proprio la celebrazione della grande misericordia di Dio che dona il perdono delle colpe attraverso il Sacerdote, rinascendo nella grazia del Padre.
A Medjugorje c’è un forte richiamo alla rinascita spirituale. Molte persone infatti si confessano dopo molti anni di lontananza dai Sacramenti.
La Madonna ci ha inviato diversi messaggi sulla confessione, vorrei citarne alcuni:
15/01/1984
Molti vengono qui a Medjugorje per chiedere a Dio la guarigione fisica, ma alcuni di loro vivono nel peccato. Costoro non comprendono che devono cercare innanzitutto la salute dell’anima, che è la più importante, e purificarsi. Essi dovrebbero, per prima cosa, confessarsi e rinunciare al peccato. Poi potranno implorare la guarigione
02/08/1981
Coloro che hanno sporcato il mio vestito sono quelli che non sono in grazia di Dio. Confessatevi frequentemente. Non lasciate che nella vostra anima rimanga a lungo anche soltanto un piccolo peccato. Confessatevi e riparate i vostri peccati
06/08/1982
Bisogna esortare la gente a confessarsi ogni mese, soprattutto il primo venerdì o il primo sabato del mese. Fate ciò che vi dico! La confessione mensile sarà una medicina per la Chiesa d’occidente. Se i fedeli si confesseranno una volta al mese, presto intere regioni potranno essere guarite.
Sul piazzale dei primi confessionali è posizionata la statua in bronzo di S.Leopoldo Mandic frate cappuccino protettore dei confessori, realizzata in grandezza naturale nel 1998 dallo scultore italiano Carmelo Puzzolo.
S.Leopoldo Mandic nacque il 12/5/1866 a Castelnuovo nella Dalmazia meridionale. A 16 anni iniziò gli studi religiosi a Venezia presso i Cappuccini, mentre svolse il suo ministero sacerdotale a Padova nel Convento dei Cappuccini.
Era un piccolo frate, alto solo un metro e quaranta, curvo, malaticcio, con artrite alle mani e difficoltà nel parlare. Persona umile e mite.
Instancabile nel confessionale, una celletta di due metri per tre, vi rimaneva dalle 10 alle 15 ore al giorno e si dedicava in modo particolare alla confessione dei sacerdoti.
Alla fine del 1940 la salute peggiorava e nell’aprile del 1942 venne ricoverato in ospedale per un tumore all’esofago. Quando rientrò in convento riprese a confessare fino al mattino del 30 luglio quando morì dopo aver tentato di indossare i paramenti per la celebrazione della S.Messa.
Il 14/5/1944 due anni dopo la sua morte vi fu un’incursione aerea degli alleati anglo-americani che rasero al suolo la Chiesa e il Convento, ma miracolosamente venne risparmiato il suo confessionale. Lui stesso aveva predetto “La Chiesa e il Convento saranno duramente colpiti dalle bombe, ma questa celletta no. Qui il Padrone Iddio ha usato tanta misericordia alle anime…….deve restare a monumento della Sua bontà“.
La sua tomba venne riaperta dopo 24 anni e con grande sorpresa il suo corpo venne trovato intatto.
Venne poi beatificato da Paolo VI nel 1976, mentre Papa Giovanni Paolo II lo canonizzò nel 1993.
La festa di S.Leopoldo Mandic viene celebrata il 12 maggio di ogni anno.